La responsabilità di selezionare chi ci consiglierà

Quando si parla di leadership, spesso ci si concentra sulle decisioni strategiche, sulla visione aziendale o sulle capacità motivazionali. Ma c’è un aspetto altrettanto cruciale che viene sottovalutato: la responsabilità di scegliere le persone giuste che ci consiglieranno e ci supporteranno. Questa scelta può definire il successo o il fallimento di un leader.

Il peso della responsabilità

Essere un leader non significa avere tutte le risposte, ma saper porre le domande giuste alle persone giuste. E queste persone non si scelgono a caso. Ogni membro del team influenza il modo in cui un leader percepisce le informazioni, prende decisioni e affronta le sfide. Affidarsi a chi non ha la visione d’insieme o la competenza necessaria può portare a errori di valutazione e a decisioni dannose per l’intera organizzazione.

Quando scegliamo chi ci consiglierà, non stiamo solo selezionando competenze tecniche, ma anche visioni, valori e atteggiamenti che influenzeranno la cultura aziendale. È una responsabilità che va ben oltre la semplice scelta di un collaboratore: stiamo decidendo chi avrà voce nelle nostre scelte strategiche.

Criteri di scelta: oltre le competenze

Un errore comune è valutare le persone solo in base al loro curriculum o alle loro competenze tecniche. Sebbene queste siano importanti, non bastano. Un buon consigliere deve possedere anche altre qualità: onestà intellettuale, capacità di sfidare costruttivamente le decisioni, visione strategica e, soprattutto, lealtà agli obiettivi aziendali più che al leader stesso.

È fondamentale circondarsi di persone che non abbiano paura di esprimere un’opinione contraria e che siano pronte a mettere in discussione le idee del leader, sempre con rispetto e in maniera costruttiva. Solo così si possono evitare decisioni viziate dall’ego o dalla paura del confronto.

Le conseguenze delle scelte sbagliate

Scegliere le persone sbagliate non compromette solo la qualità delle decisioni, ma influisce anche sul clima aziendale. Un team che non sa supportare o che alimenta conflitti interni mina la fiducia e rallenta l’azione. Le conseguenze possono essere devastanti: dalla perdita di talenti chiave fino a un danno irreparabile alla reputazione del leader.

Ho visto personalmente come leader brillanti siano caduti a causa di consigli sbagliati. Non per mancanza di capacità, ma per essersi affidati a persone che non condividevano davvero la visione o che avevano interessi personali in conflitto con quelli dell’organizzazione.

Crescere attraverso il team

Un leader saggio sa che la crescita personale e professionale passa anche attraverso il confronto con chi ha competenze complementari e prospettive diverse. Se scelti con attenzione, i membri del team non solo supporteranno le decisioni, ma contribuiranno a far evolvere il leader stesso.

Imparare a scegliere chi ci consiglia significa assumersi una grande responsabilità, ma è anche l’opportunità per crescere e fare la differenza. Quando scegli chi avrà voce nelle tue decisioni, ricorda: stai scegliendo anche il tuo futuro.

Suggerimento del Business Coach Tiziano Fiori

Quando scegli chi ti consiglierà, non limitarti a valutare le competenze tecniche. Considera anche i valori, la visione strategica e la capacità di confronto costruttivo. Circondati di persone che abbiano il coraggio di sfidare costruttivamente le tue idee, perché solo così potrai evitare decisioni viziate dall’ego o da una visione limitata. La responsabilità di queste scelte è tua, ma è anche un’opportunità per crescere come leader.

Come può Aiutare un Business Coach?

Un Business Coach aiuta un leader a sviluppare la consapevolezza su come le persone di cui si circonda influenzano le sue decisioni. Attraverso un percorso di coaching mirato, il leader impara a:

  • Identificare i consiglieri efficaci in base a visioni, valori e capacità di confronto costruttivo.
  • Superare la paura del confronto e accogliere punti di vista critici come opportunità di crescita.
  • Sviluppare un approccio strategico nella selezione dei collaboratori, evitando scelte dettate da comfort emotivo o conformismo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *